I pastori
G. Clericetti - A. Mascagni
I pastori
G. Clericetti - A. Mascagni
Io mi ricordo,
io mi ricordo
che era un giorno come un altro.
Fin dal mattino,
fin dal mattino
avevamo lavorato.
Eravamo partiti che era l’alba
salutando le mogli ed i figlioli,
nella strada aspettavano i compagni
per guidare le pecore sui monti.
Io mi ricordo,
io mi ricordo
che era un giorno come un altro.
Quel pomeriggio,
quel pomeriggio
avevamo camminato.
Le pecore nell’erba erano bianche
come nuvole bianche in mezzo al cielo,
era freddo nell’aria e nel silenzio
era calda la voce dei compagni.
Io mi ricordo,
io mi ricordo
che era un giorno come un altro.
E quella sera,
e quella sera
eravamo molto stanchi.
Eravamo distesi intorno al fuoco
a pensare le mogli ed i figlioli,
il più vecchio cantava le preghiere
e l’antica promessa dei profeti.
Io mi ricordo,
io mi ricordo
che era un giorno come un altro.
E quella notte,
e quella notte
eravamo addormentati.
E ciascuno nel sonno udì una voce
che diceva: «Svegliatevi, pastori!»,
e splendevano i campi per la luce
che splendeva nel cielo e su di noi.
E poi l’angelo disse dove andare,
e fu breve la strada di Betlemme
e trovammo la stalla ed il Bambino
che piangeva di freddo ed era Dio.