Renato inadeguato
Paolo Amelio
Renato inadeguato
Paolo Amelio
Sono Renato, sempre inadeguato
in ogni circostanza in cui mi son trovato.
Le mie compagnie mi hanno scaricato
quando hanno capito che non so ballare il twist.
Con Geraldina a spasso sono andato
quando mi è caduto il cono del gelato,
il suo vestito molto raffinato
gliel’ho rovinato e mi ha piantato lì per lì.
Ahi che dolore, che dolore!
È mai possibile che non possa rimediare?
Ahi che dolore, che dolore!
È mai possibile che non possa rimediare?
Zitti e muti è meglio stare
e qualche volta anche sparire
o andare al mare a meditare,
andare al mare a meditare,
andare al mare a medità.
E cha cha cha!
«Dunque chi è stato? Chi è che l’ha calciato?
Il pallone è andato oltre lo steccato!»
«Ma sarà stato il solito imbranato!»
«Caro il mio Renato, tu non giochi più con me!».
Ahi che dolore, che dolore...
Sono Renato e oggi ho ricevuto
il tuo strano invito proprio inaspettato.
«Non l’ho mai detto, ma sei sempre stato
il preferito tra i compagni che ora ho».
Io sono Renato e tu mi hai invitato.
Io sono rinato e mi sono in tutta fretta preparato.
Io sono Renato e tu mi hai invitato.
Io sono sfrenato:
e se correndo avrò inciampato,
scivolando sul bagnato,
col ginocchio un po’ sbucciato,
in ogni caso arriverò.
Anche conciato arriverò.