La collina dei ciliegi
Lucio Battisti
La collina dei ciliegi
Lucio Battisti
E se davvero tu vuoi vivere
una vita luminosa e più fragrante,
cancella col coraggio
quella supplica dagli occhi.
Troppo spesso la saggezza
è solamente la prudenza più stagnante
e quasi sempre
dietro la collina è il sole.
Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente,
ma perché tu non vuoi spaziare con me,
volando intorno alla tradizione
come un colombo intorno a un pallone frenato.
E con un colpo di becco
bene aggiustato forato e lui giù, giù, giù.
E noi ancora ancor più su,
planando sopra boschi di braccia tese;
un sorriso che non ha
né più un volto né più un’età.
E respirando brezze che dilagano
su terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini.
E più in alto e più in là,
(se chiudi gli occhi un istante)
ora figli dell’immensità.
Se segui la mia mente,
se segui la mia mente
abbandoni facilmente
le antiche gelosie;
ma non ti accorgi che è solo la paura
che inquina e uccide i sentimenti
le anime non hanno sesso né sono mie.
No, non temere, tu non sarai preda dei venti
ma perché non mi dai la tua mano perché
potremmo correre sulla collina
e fra i ciliegi veder la mattina (che giorno è).
E dando un calcio ad un sasso,
residuo d’inferno, farlo rotolar giù, giù, giù.
E noi ancora ancor più su,
planando sopra boschi di braccia tese;
un sorriso che non ha
né più un volto né più un’età.
E respirando brezze che dilagano
su terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini.
E più in alto e più in là,
(se chiudi gli occhi un istante)
ora figli dell’immensità.