Italian dandy
Brunori Sas
Italian dandy
Brunori Sas
Mia madre sfogliava Novella 2000
ed io ai suoi piedi leggevo Prevert;
avevo diec’anni ma pensavo già alle donne
e chiuso nel mio bagno amavo Edwige Fenech.
A scuola i ragazzi giocavano a calcio
ed io sul muretto citavo Verlaine;
avevo sedic’anni ma pensavo solo al sesso,
poi vidi le sue labbra e me ne innamorai.
Le scrissi più o meno duecento poesie,
la prima diceva così:
amami come se fossimo ancora
in quel bar di Berlino a fumare Pall Mall;
amami come quella volta all’Esselunga quando
in preda alla fame rubammo una baguette.
Mio padre voleva che facessi il ragioniere
ma io impertinente risposi «Giammai!»;
avevo vent’anni e coi miei capelli lunghi
a guisa di dandy bevevo cognac.
Avevo già scritto tremila poesie,
la prima diceva così:
amami come se fossimo ancora
in quel bar di Berlino a fumare Pall Mall;
amami come quella sera a Marsiglia quando
in preda al barbera mangiammo escargot.
A giugno mi chiese di amarla per sempre
ma io impenitente risposi di no;
avevo trent’anni e vivevo da bohemien,
lei disse sottovoce: «Vedrai, te ne pentirai».
Amami come se fossimo ancora
fra le calde lenzuola nel letto dei tuoi.