Tre capelli sul comò
Brunori Sas
Tre capelli sul comò
Brunori Sas
Dottore, non voglio più uscire,
voglio solo morire
da quando non c’è
il suo odore su questo piumone
che era un nido d’amore
e ora puzza di me.
Mi scuoto sì, scendo al supermercato
chissà forse mi faranno
uno sconto fedeltà,
devoto come un frate cappuccino
con gli amici del mattino
chi me lo preparerà?
Mi chiedo ora che cosa ne farò
dei tuoi capelli d’oro volati sul comò,
forse li porterò
ad una zingara e una strega
perché ne facciano una droga
capace di farmi scordare di te.
Il sole se n’è andato in pensione,
è scappato in Giappone,
in Brasile o in Qatar
e qui piove e s’allaga il soffitto,
questa casa in affitto
piange ancora per te.
Mi chiedo ora che cosa ne farò
delle tue calze nere volate sul comò,
forse le porterò
al mago Conti o a Nino Strano
perché mi diano un talismano
capace di farti tornare da me.
Ora che cosa ne sarà
del nostro primo bacio, della verginità,
forse ti mancherà
tra un mese, un anno o tra una vita
quando ti accorgerai che è stata
la notte d’amore più dolce per te.