Colibrì
Cesare Cremonini
Colibrì
Cesare Cremonini
Nei tuoi occhi una seconda luna,
forse proprio quella da cui vieni tu.
Prova un atterraggio di fortuna
per non cadere giù.
Colibrì, seguivi un colibrì,
ti ha portato dalla giungla a una metropoli.
Colibrì, seguivi un colibrì.
Sai, anche a me cadere fa paura,
però noi siamo qui.
Lo sai
che come un sole ti seguirei
verso cieli più limpidi,
ora tu cosa immagini
se ti dico: «Vorrei farti volare fra gli alberi
in mezzo ai fiori bellissimi
per poter essere liberi»?
Come colibrì, seguivi un colibrì
che ti ha portato dalla giungla a una metropoli.
Fermo in mezzo al traffico stasera
abbasso il finestrino per guardare su,
passa in mezzo al cielo una cometa,
vabbè, so che eri tu.
Colibrì, seguivi un colibrì,
ti ha portato dalla giungla a una metropoli.
Credimi, seguivi un colibrì.
Lo sai
che come un fiume ti seguirei
verso mari più limpidi,
ora tu cosa immagini
se ti dico: «Vorrei farti volare fra gli alberi
in mezzo ai fiori bellissimi
per poter essere liberi, liberi»?
Prendi le mie mani nel buio
e portami lontano dove sai tu,
quando ho immaginato il futuro,
c’eri tu.
(Vedrai un’altra città) correre davanti a te,
(e sarai confusa ma) sembrerà tutto possibile,
sembri nata per sorridere.
Lo sai,
che anche io vorrei volare fra gli alberi
in mezzo ai fiori bellissimi.
Come un colibrì (Colibrì),
colibrì, seguivi un colibrì, (Poter essere liberi)
colibrì (Colibrì), colibrì (Colibrì)...