Le sei e ventisei
Cesare Cremonini
Le sei e ventisei
Cesare Cremonini
Le sei e ventisei, ci sono
notti in cui non sai dormire
e più lo chiami e più Morfeo
ti dice «Non ce n’è!».
Scendere per strada in cerca
di una birra e poi trovarsi
a raccontare a una puttana
tutti i tuoi perché.
Non pensavo di esser stato
divertente, invece guarda
come ride, sembra anche felice,
molto più di me.
Ma se ti piace nascere al tramonto
puoi dormire insieme a me.
Guarda un po’ dove ti porta la vita,
in questa notte sbagliata la birra è finita, sì,
ma tu puoi essere mia amica?
Ci penserò magari tutta la vita.
Se Dio sapesse di te
sarebbe al tuo fianco,
direbbe: «Son io,
quel pittore son io!»,
facendosi bello per te,
ma è troppo occupato
a dipingere nuvole in cielo
per badare anche me.
L’asfalto mentre corri sembra
un fiume verso il mare,
il panorama se ti volti è spazio e tu
sei l’astronave.
Perderti nei vicoli,
domani non svegliateci,
e c’è la luna da esplorare,
la stella polare dov’è?
Poi sentirsi liberi,
prigionieri e simili,
torneremo liberi!
Ma liberi da che?
E se ti piace nascere al tramonto puoi dormire,
se ti piace nascere al tramonto puoi dormire,
se ti piace nascere al tramonto puoi dormire
insieme a me.
Se Dio sapesse di te
sarebbe al tuo fianco,
direbbe: «Son io,
quel pittore son io!»,
facendosi bello per te,
ma è troppo occupato
a far piovere il cielo,
dare vita a uno stagno
e forza all’oceano.
Ed io come un vecchio scienziato
l’ho scoperto, l’ho scoperto.