Sulla rotta di Cristoforo Colombo
Lucio Dalla
Sulla rotta di Cristoforo Colombo
Lucio Dalla
La mia casa era sul porto,
i miei sogni in riva al mare,
diventavo marinaio,
ero pronto per partire.
Sulla rotta di Cristoforo Colombo
io volevo andare via
per scoprire un nuovo mondo
ai confini del mio mare
e scordare casa mia.
Fu una sera di gennaio
che mio padre mi portò
su una barca senza vela
che sapeva dove andare
a gettare la mia rete dietro al faro,
poi mi disse: «Figlio mio,
questa rete è la tua vita,
manda a fondo tutti i sogni
come un giorno ho fatto io».
Ogni sera torno a casa
con il sale sulla pelle,
ma negli occhi e nel mio cuore
ho le stelle
che potrebbero guidare
la mia nave in mare aperto
mentre invece qui nel porto
io comincio ad invecchiare.
Ogni sera all’osteria
io racconto al mio bicchiere
di tempeste che ho incontrato
quando il cielo incontra il mare;
e una notte senza stelle ho visto Dio
dentro nuvole leggere,
era ad ovest di Tahiti,
anche lui è un marinaio
e a vederlo fa piacere.
Ogni giorno c’è chi parte
verso isole lontane
ma la gente qui nel porto
è sempre uguale.
Ogni sera guarda il mare
e non ha niente da dire:
a pensarci sembra quasi
che lo voglia ringraziare.