Depresso fortunato
Olly
Depresso fortunato
Olly
Na na eh, na na ah...
Oggi mi sono svegliato alle dieci del mattino
che ero ancora un po’ ubriaco come chi si è divertito,
con il dubbio esistenziale del “chissà con chi ho dormito?”,
non ricordo più il suo nome, ma ricordo il suo sorriso.
Passo dal divano al letto, poi dal letto al divano,
e per ammazzare il tempo mangio frutta da sdraiato,
‘ché alla fine non sono altro che un depresso fortunato
con la voce per cantare e un pugno di parole in mano.
Na na eh, na na ah...
E alla fine ci sono riuscito, sono uscito, non so che mi ha convinto,
e nel bel mezzo del tragitto un pensiero mi ha assalito:
se smettessi di fumare, sarei sano e molto ricco,
mal che vada me ne vado e mi apro un chiosco a Porto Rico.
Na na eh, na na ah...
E se volessi
potrei elevarmi a iperuranio,
ballare ritmo peruviano,
tenere in mano un’altra mano
fino a prender sonno su una sdraio.
Farei una festa per traguardo,
sarebbe festa tutto l’anno,
insomma, voglio dire,
perderebbe il senso che le feste hanno...
Tutta la rabbia che non vendico,
tutte le notti che dimentico
che siamo tutti un po’ matti, un po’ scalmanati,
che male c’è se non ci va di esser normali?
E ora che si è fatta sera, che si accendono i lampioni
e anche il cielo ha quei colori che mi fanno scrivere canzoni
torno a casa in compagnia di una con la fede al dito
che non mi ha detto il suo nome ma c’ha proprio un bel sorriso.
Na na eh, na na ah...