Fiume Sand Creek
Fabrizio De Andrè
Fiume Sand Creek
Fabrizio De Andrè
Si son presi il nostro cuore
sotto una coperta scura,
sotto una luna morta piccola
dormivamo senza paura.
Fu un generale di vent’anni,
occhi turchini e giacca uguale;
fu un generale di vent’anni,
figlio d’un temporale.
C’è un dollaro d’argento
sul fondo del Sand Creek.
I nostri guerrieri troppo lontani
sulla pista del bisonte
e quella musica distante
diventò sempre più forte.
Chiusi gli occhi per tre volte,
mi ritrovai ancora lì.
Chiesi a mio nonno: «È solo un sogno?».
Mio nonno disse: «Sì».
A volte i pesci cantano
sul fondo del Sand Creek.
Sognai talmente forte
che mi uscì il sangue dal naso,
il lampo in un orecchio,
nell’altro il Paradiso.
Le lacrime più piccole,
le lacrime più grosse,
quando l’albero della neve
fiorì di stelle rosse.
Ora i bambini dormono
nel letto del Sand Creek.
Quando il sole alzò la testa
tra le spalle della notte
c’erano solo cani e fumo
e tende capovolte.
Tirai una freccia in cielo
per farlo respirare,
tirai una freccia al vento
per farlo sanguinare.
La terza freccia cercala
sul fondo del Sand Creek.
Si son presi i nostri cuori
sotto una coperta scura,
sotto una luna morta piccola
dormivamo senza paura.
Fu un generale di vent’anni,
occhi turchini e giacca uguale;
fu un generale di vent’anni,
figlio d’un temporale.
Ora i bambini dormono
sul fondo del Sand Creek.