Mi fido di te
Jovanotti
Mi fido di te
Jovanotti
Case di pane, riunioni di rane
vecchie che ballano nelle cadillac;
muscoli d’oro, corone d’alloro
canzoni d’amore per bimbi col frack.
Musica seria, luce che varia,
pioggia che cade, vita che scorre;
cani randagi, cammelli e re magi,
forse fa male eppure mi va
di stare collegato, di vivere di un fiato,
di stendermi sopra al burrone
e di guardare giù:
la vertigine non è paura di cadere
ma voglia di volare.
Mi fido di te,
mi fido di te,
mi fido di te,
cosa sei disposto a perdere?
Mi fido di te,
io mi fido di te,
ehi mi fido di te,
cosa sei disposto a perdere?
Lampi di luce, al collo una croce,
la dea dell’amore si muove nei jeans;
culi e catene, assassini per bene,
la radio si accende su un pezzo funky.
Teste fasciate, ferite curate,
l’affitto del sole si paga in anticipo, prego;
arcobaleno, più per meno meno,
forse fa male eppure mi va
di stare collegato, di vivere di un fiato,
di stendermi sopra al burrone
e di guardare giù:
la vertigine non è paura di cadere
ma voglia di volare.
Mi fido di te,
mi fido di te,
mi fido di te,
cosa sei disposto a perdere?
Mi fido di te,
io mi fido di te,
ehi mi fido di te,
cosa sei disposto a perdere?
Rabbia, stupore, la parte, l’attore,
dottore, che sintomi ha la felicità?
Evoluzione, il cielo in prigione,
questa non è un’esercitazione.
Forza e coraggio, la sete, il miraggio,
la luna nell’altra metà,
lupi in agguato, il peggio è passato,
forse fa male eppure mi va
di stare collegato, di vivere di un fiato,
di stendermi sopra al burrone
e di guardare giù:
la vertigine non è paura di cadere
ma voglia di volare.
Mi fido di te,
mi fido di te,
mi fido di te,
cosa sei disposto a perdere?
Mi fido di te,
io mi fido di te,
ehi mi fido di te,
cosa sei disposto a perdere?