La luna e la gatta
T. Paradiso - Jovanotti - Calcutta
La luna e la gatta
T. Paradiso - Jovanotti - Calcutta
Gli alberi pescano, pescano
l’anima di questo mondo,
immergendo le radici
e abbracciando l’equatore,
vorrei tu facessi lo stesso
con la mano sul mio cuore,
quanto mi guardi negli occhi
vorrei finire nel frullatore.
Ma dimmi come si può stare bene
anche quando si è lontani
e non sento la tua voce
ormai da troppe settimane,
dimmi come si può stare vivi
anche senza respirare.
Posso soltanto deglutire,
singhiozzare, cantare nella testa
questo motivo che mi fa
stare come una gatta
che guarda dalla finestra
la luna che cade in un lago dipinto di blu
e ci caschi anche tu.
Nel cielo la notte è romantica,
Venere bacia Orione,
senza sapere dove,
senza sapere come,
vorrei tu facessi lo stesso
chiamandomi col mio nome,
l’amore attraversa lo spazio,
i chilometri, gli anni luce.
Ma dimmi come si può stare bene
anche quando si è lontani
e non sento la tua voce
ormai da troppe settimane,
dimmi come si può stare vivi
anche senza respirare.
Posso soltanto deglutire,
singhiozzare, cantare nella testa
questo motivo che mi fa
stare come una gatta
che guarda dalla finestra
la luna che cade in un lago dipinto di blu
e ci caschi anche tu.
Amore, non è una scusa,
ma, giuro, mi sono perso,
non è stata una bella avventura,
però mi è piaciuta lo stesso;
c’era la luna in un lago
che emanava il suo riflesso
e una banda suonava lontano
una musica blues,
ci saresti cascata anche tu.