Marylou
Mannarino
Marylou
Mannarino
La donna del porto balla con l’abito corto,
rossa nella sera se ne va.
Una mattina ha preso la corriera
perché voleva andare alla città,
che il padre con la zappa le rubava
tutta la felicità.
Trovata fu rinchiusa in un convento,
però poi fuggì dall’aldilà
e in questa strada sporca come il mondo
quanto è bello camminar.
La donna del porto balla con l’abito corto,
rossa nella sera se ne va.
Il giorno vende al sole del mercato
il sale dolce della libertà,
la notte vola sopra un cane alato
e sveglia tutta la città.
È vestita sempre trasparente
e i capelli sono di lillà,
porta in mano una stella cadente
e terrorizza la città.
Marylou, Marylou,
tutti i marinai gridano: «I love you»!
Marylou, Marylou,
tutti i marinai gridano: «I love you»!
La donna del porto balla con l’abito corto,
rossa nella sera se ne va.
Ma poi un ragioniere ha svalvolato
perché non riusciva più a contar,
poi precisamente ha calcolato
di ammazzarla dentro a un bar.
Era stesa sopra al pavimento
ma si è rialzata e ha detto: «Non si fa!»,
gli ha dato un pizzicotto sotto al mento
e lo ha spedito all’aldilà.
La donna del porto balla con l’abito corto,
rossa nella sera se ne va.
A volte al gregge infame della gente
serve un lupo nero da ammaestrar,
il pazzo ha fatto tutto di sua sponte
ma non agli occhi di mammà.
Purtroppo Marylou non l’ho più vista
e a volte io mi chiedo dove sta,
ma forse è meglio vivere all’inferno
che in una santissima città.
Marylou, Marylou,
tutti i marinai gridano: «I love you»!
Marylou, Marylou,
tutti i maritati gridano: «I love you»!