Quello che non c'è
Afterhours
Quello che non c'è
Afterhours
Ho questa foto di pura gioia,
è di un bambino con la sua pistola
che spara dritto davanti a sé
a quello che non c’è.
Ho perso il gusto, non ha sapore
quest’alito di angelo che mi lecca il cuore
ma credo di camminare dritto sull’acqua e
su quello che non c’è.
Arriva l’alba o forse no,
a volte ciò che sembra alba non è
ma so che so camminare dritto sull’acqua e
su quello che non c’è.
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo,
rivoglio le mie ali nere, il mio mantello:
la chiave della felicità è la disobbedienza in sé
a quello che non c’è.
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto,
il mio modo di morire sano e salvo
dove m’attacco,
il mio modo vigliacco di restare
sperando che ci sia
quello che non c’è.
Curo le foglie, saranno forti,
se riesco ad ignorare che gli alberi son morti,
ma questo è camminare alto sull’acqua e
su quello che non c’è.
Ed ecco arriva l’alba, so che è qui per me,
meraviglioso come a volte ciò che sembra non è,
fottendosi da sé, fottendosi da me
per quello che non c’è,
per quello che non c’è,
per quello che non c’è.