Tetris
Pinguini Tattici Nucleari
Tetris
Pinguini Tattici Nucleari
Tu eri per me il pezzo del tetris longilineo,
quello che lo aspetti una vita
ma finalmente quando arriva ti risolve tutto.
Tu eri per me la terza dell’accordo,
la nota più importante che decideva la sorte
delle mie giornate vuote.
Tu eri per me la bestia più feroce
che si riesce a domare solamente sottovoce,
la bestemmia di un credente
quando urta un comodino,
la preghiera di un agnostico
di fronte al grigio di un mattino
invernale, infernale.
E scusa se ti dico certe cose
ma a qualcuno devo dirle
e l’unico qualcuno che conosco sei tu
che hai soffiato dentro al mio cuore
a forma di armonica,
hai seminato vento e raccolto energia eolica.
I tuoi piuttosto e i tuoi abbastanza
non fermeranno certo
il vulcano che erutta sopra al mio viso scoperto.
Tutto iniziò con uno «Sposami»
detto con indifferenza
e finì con un piacer di far la tua conoscenza.
Tu eri per me la consapevolezza
che con l’aiuto del tempo
anche un Magikarp è in grado
di diventare Gyarados.
Tu eri per me scampare a mille incubi
ma rimanerci secco al primo sogno apparso
lungo la mia strada.
Tu eri per me l’assenza per Bresson,
la corrida per Hemingway
e la rivoluzione per Danton,
il fischio del treno per Belluca,
mi hai scandalizzato
come la Carrà
in Rai col Tuca Tuca.
E scusa se ti dico certe cose
ma a qualcuno devo dirle
e l’unico qualcuno che conosco sei tu
che hai soffiato dentro al mio cuore
a forma di armonica,
hai seminato vento e raccolto energia eolica.
I tuoi piuttosto e i tuoi abbastanza
non fermeranno certo
il vulcano che erutta sopra al mio viso scoperto.
Tutto iniziò con uno «Sposami»
detto con indifferenza
e finì con un piacer di far la tua conoscenza.
Tu eri per me
ciò che l’effetto Dunning-Kruger
è per Kanye West,
tu eri per me
ciò che per gli anni ‘90 è stato Friends.
Mi rifugiavo nei tuoi occhi per ore
e mi sentivo una persona migliore.
Mi rifugiavo nei tuoi occhi per ore
e mi sentivo una persona migliore.
Scusa se ti dico certe cose
ma a qualcuno devo dirle
e l’unico qualcuno che conosco sei tu
che hai soffiato dentro al mio cuore
a forma di armonica,
hai seminato vento e raccolto energia eolica.
I tuoi piuttosto e i tuoi abbastanza
non fermeranno certo
il vulcano che erutta sopra al mio viso scoperto.
Tutto iniziò con uno «Sposami»
detto con indifferenza
e finì con un piacer di far la tua conoscenza.